I SOGNI DEL CALAMEONTE
50° Anniversario della scomparsa di Luigi Candoni
di Federico Latini
con Giuliano Bonanni, Dario Latini
e la partecipazione di Chiara Donada
regia Giuliano Bonanni
direzione musicale Giuseppe Tirelli
musiche eseguite dal vivo da Francesco Tirelli, Giuseppe Tirelli, Nicola Tirelli
allestimento tecnico e video Claudio Mezzelani, Andrea Mezzelani
lettura scenica del testo vincitore del “Premio Candoni - Orazero 2023" Concorso Nazionale di Drammaturgia Contemporanea
una iniziativa dell'Associazione Culturale Luigi Candoni
in collaborazione con Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, Associazione Culturale "Le Colone" APS
Progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
"Un padre maturo e un figlio adolescente, riflesso di una società sempre più distante da una naturale interrelazione con le nuove generazioni. Incomunicabilità e incomprensione sono alla base della realtà contemporanea dei rapporti sociali e familiari. Un padre si interroga in merito al legame con il figlio, che sta crescendo e scoprendo la sua vulnerabile identità. Un figlio si scontra con i pregiudizi e le aspettative del padre, che si scopre fragile e impreparato.
Questi gli elementi alla base dell'opera "I sogni del calameonte" (il titolo non è un refuso...) scritto da Federico Latini, il quale coniuga la sua passione per il teatro con l'esigenza e l'urgenza reali di comunicare con il figlio, utilizzando la drammaturgia come strumento sintetico, rituale, simbolico e oggettivante, finalizzato a una comprensione più intima e profonda.
La sovrapposizione tra realtà della vita e finzione scenica, purtroppo, diviene totale e definitiva: pochi mesi dopo aver vinto il concorso di drammaturgia contemporanea "Premio Candoni - Orazero 2023" con "I sogni del calameonte", Federico Latini ci lascia improvvisamente e il suo testo-pretesto diviene lascito spirituale. Un altro elemento, in aggiunta, interviene a dissolvere la delicata linea tra finzione e realtà, poiché il figlio decide di intraprendere il percorso di formazione professionale in qualità di attore: eccolo, dunque, sul palco a leggere e interpretare il testamento di suo padre."
Vita e rielaborazione drammaturgica si intrecciano, ricostruendo il tessuto umano delle relazioni e ridefinendo la funzione etica del teatro, in una lettura scenica che intende muovere alla riflessione e al confronto intergenerazionale."
Giuliano Bonanni