CARLO LINNEO E LA NATURA COME SISTEMA
ALESSANDRA VIOLA
Sono passati oltre sessant’anni – era il 1959 – quando Charles Percy Snow in una conferenza tenuta a Cambridge diventata poi un celebre libro parlò di “due culture”, quella scientifica e quella letteraria: diverse, in parte incompatibili, segnate da una reciproca diffidenza se non addirittura ostilità. Ma davvero è pensabile uno sviluppo dell’umanità che non passi da una condivisione degli obiettivi, dei linguaggi, dei valori tra i protagonisti del progresso scientifico e gli umanisti?
Proprio oggi, di fronte all’accelerazione dei progressi della scienza e della tecnologia e ai rischi a questo correlati, è urgente cercare di abbattere gli steccati e far propria una accezione ampia della cultura. E far sì che la scienza, in particolare, diventi patrimonio di tutti. Da questa convinzione nascono le “Lezioni di Scienze”: ogni appuntamento è occasione per ricostruire un capitolo avvincente dell’evoluzione del nostro sapere e per riflettere sull’origine di conoscenze e pratiche che sono poi entrate nella nostra quotidianità.
Il primo ciclo delle “Lezioni di Scienze” è dedicato alle figure di alcuni grandi maestri di diverse discipline: perché se è vero che la scienza, soprattutto quella contemporanea, è una missione che si svolge al plurale grazie alla collaborazione di diverse équipe di ricerca, è altrettanto vero che dobbiamo alcuni progressi straordinari all’impegno e alle geniali intuizioni di singole personalità.
Dobbiamo a Carlo Linneo, medico naturalista svedese vissuto nel 1700, il metodo di classificazione utilizzato per definire tutti gli organismi viventi. Una straordinaria innovazione che permise alle scienze naturali di raggiungere un altissimo livello di rigore ed esattezza. Scopriamo insieme i tratti suggestivi della “lingua comune” che descrive il mondo animale e quello vegetale e la storia del suo geniale ideatore.
Con il sostegno di Confindustria Udine
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