RE LEAR
di William Shakespeare
traduzione di Letizia Russo
riduzione e adattamento
di Andrea Baracco e Glauco Mauri
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
e Marco Blanchi, Eva Cambiale, Dario Cantarelli, Melania Genna,
Francesco Martucci, Laurence Mazzoni, Woody Neri, Giulio Petushi,
Emilia Scarpati Fanetti, Francesco Sferrazza Papa
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Giacomo Vezzani, Vanja Sturno
luci Umile Vainieri
regia Andrea Baracco
produzione Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana - Teatro Nazionale
L’opera più teatrale del Bardo è probabilmente anche la sua più profonda riflessione sulla condizione umana. Vecchiaia, lussuria, bramosia di potere, ingratitudine: una tragedia titanica di padri, figli, eredi che Glauco Mauri, interprete shakespeariano che tutti riconoscono come tra i più profondi e autorevoli, affronta per la terza volta nel ruolo del protagonista. «In questa mia nuova impresa mi accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche maturate nel tempo, quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso, cammino – ricorda il grande attore e regista –. Cosa c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re Lear è la vita stessa che per raccontarsi ha bisogno di farsi teatro.» Andrea Baracco, regista che fin dai suoi esordi abbiamo apprezzato sul nostro palcoscenico in un potente Giulio Cesare e una splendido Maestro e Margherita, ci ripropone questo grande classico con le sue ombre e i suoi improvvisi squarci di luce : «Quello che mi ha sempre colpito di questa tragedia, che è una delle più nere e per certi versi enigmatiche di Shakespeare, è che sotto quel nero sembra splendere qualcosa di incredibilmente luminoso e proprio questa luce sepolta dall'ombra la rende così affascinante. Ci sono solo giganti o nani in questo universo dipinto da Shakespeare».
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martedì 7 dicembre 2021